L’esperienza con gli elefanti in Thailandia ha cambiato il nostro modo di viaggiare. Ma come?
Lasciate che ve lo spieghiamo.
L’elefante è il simbolo della Thailandia e le attività con questo splendido animale sono tantissime. Questo era quello che volevamo fare: un’esperienza autentica con gli elefanti.
Molte di queste attività promuovono il trekking sul loro dorso. Ma davvero questa è un’esperienza autentica? Come fanno questi animali tutt’altro che domestici ad ubbidire ad ogni singolo comando dimostrando una mitezza innata?
Elefanti in Thailandia: la verità
Purtroppo non c’è nulla di naturale in tutto questo. Nulla che abbia a che fare con il rispetto della natura, dei tempi e delle caratteristiche dell’elefante.
Come ogni animale selvatico, l’elefante dovrebbe vivere in libertà senza il condizionamento dell’uomo. Ma come si passa da un animale selvatico ad un animale addomesticato?
Attraverso un rituale chiamato Phajaan.
In Thailandia questo termine significa “privare l’elefante della propria dignità e frantumare il suo spirito“, questo significato non lascia dubbi sui maltrattamenti di cui sono oggetto gli elefanti per essere completamente dipendenti e sottomessi ad ogni genere di attività, dagli spettacoli al trasportare i turisti sul proprio dorso.
Questi animali sono oggetto di violenza, privati della loro libertà, tenuti in catene e i cuccioli separati dalla madre; ma non solo, benché l’elefante sia piuttosto possente la sua schiena è molto delicata, il cestello con tanto di persone all’interno provoca danni fisici e dolorosi.
Tutto questo ci è bastato per concludere che non volevamo in alcun modo partecipare, alimentare e contribuire a qualcosa del genere.
Ma il nostro desiderio era sempre li a bussare. Per cui con più difficoltà trovammo quella che è stata l’esperienza che ha cambiato la nostra vita.
Volontariato all’Elephant Nature Park
L’Elephant Nature Park è un vero centro di recupero e riabilitazione di elefanti a Chiang Mai nel nord della Thailandia.
Si trovano elefanti salvati da maltrattamenti e sfruttamento per lavoro, turismo e bracconaggio. Molti di questi hanno trascorso la loro vita sotto il controllo degli esseri umani e soggetti a strumenti crudeli e parole dure. Ma l‘ambiente in cui vivono ora è basato sulla libertà, sulle cure amorevoli, sul rispetto dei loro tempi, dei loro spazi e della loro natura.
Abbiamo partecipato come volontari in uno dei progetti proposti, ci siamo presi cura di loro preparando nella cucina del centro cesti pieni di cibo come zucche, cocomeri e banane, li abbiamo accompagnati nella loro passeggiata e a fare il bagno nel fiume che scorre nella vallata in cui si trova il centro.
Non erano loro al nostro servizio, ma eravamo noi, rispettando il loro benessere e le loro abitudini. Noi non ci stavamo divertendo a loro danno, ma stavamo imparando da loro. Non abbiamo visto nessuno prendersi gioco di loro, non abbiamo visto catene, recinti e nessuno sul loro dorso.
Abbiamo conosciuto la storia di alcuni di loro: come quella di un cucciolo salvato in Myanmar adottato da un elefante femmina nel parco, quella di un elefante appena arrivato al centro con una zampa gravemente ferita per l’esplosione di una mina, quello di un altro, l’unico in un recinto, che a causa della violenza subita è diventato aggressivo non solo verso l’uomo ma anche verso i suoi simili.
Questi racconti e quello che abbiamo vissuto in questa esperienza ci ha fatto ancora di più capire che la nostra scelta, seppur meno divertente e più faticosa, era stata la migliore che potessimo fare.
Gli elefanti in Thailandia: cosa ci hanno insegnato
Prima di questa esperienza purtroppo abbiamo sottovalutato il nostro impatto sugli animali. Ma aver conosciuto gli elefanti così da vicino e le loro storie ha cambiato il nostro modo di viaggiare. Ricerchiamo esperienze autentiche in cui gli animali e il loro benessere è la cosa più importante e non in secondo piano. Non solo, il viaggio non è solo una parentesi che si apre e si chiude in cui diventiamo rispettosi e consapevoli, ma lo dobbiamo essere ogni giorno anche con quello che trasmettiamo e condividiamo. E’ proprio questo l’obbiettivo di questo articolo: condividere un’esperienza che ha fatto bene a noi e sopratutto a loro.
Quello che ci ha insegnato ha grande valore per noi; abbiamo capito che le esperienze, quelle che davvero cambiano, vanno ripetute e magari con ancora più consapevolezza.
Per noi quindi è stato solo un arrivederci.
Comments (2)
Cari ragazzi, complimenti per il vostro blog! Mi piace come raccontate!
Ci sarete da ispirazione sicuramente 🥰.
Buona continuazione, ma soprattutto BUONI VIAGGI!!! 😃
Erica & Andrea di CARACOLLANDO
Ciao Erika e Andrea!
Siamo felicissimi che di quello ci avete scritto! Davvero!
Buoni viaggi anche a voi!
Manu e Massi